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Innovation Hub: la Company Collaboration

Nelle puntate precedenti abbiamo accennato agli Innovation Hub ed al Trasferimento Tecnologico e Start Up che le caratterizzano.

In questa breve pubblicazione tratteremo del “mood” (più che di strumenti, soggetti o competenze specifiche), sempre più diffuso all’interno Innovation HUB: la Working Collaboration che si traduce in Company Collaboration tra le Imprese.

Si tratta di una evoluzione “relazionale” che interessa uno degli assi dell’innovazione, quello della persona, e che, quindi, coinvolge soprattutto le Imprese (persone giuridiche) ma non solo: professionisti, enti, pubblici o privati, consulenti, gli HUB stessi.

Soltanto così si sviluppa?

Focalizzandoci sulle Imprese, ci si riferisce alla “Company Collaboration” come mood culturale, ancor prima che imprenditoriale, che, visto ex post, contribuisce al successo degli Ecosistemi ma, in realtà, sorge e si sviluppa principalmente al loro interno.

Certo che no: abbiamo visto fior fiore di aggregazioni (Reti di Impresa, Joint Research Unit, Fondazioni di Partecipazione e Partnership Pubblico Privato) svilupparsi in autonomia.

Ma cosa succede negli Innovation HUB che altrove non alberga? Perché il seme della Company Collaboration germoglia più in fretta e con maggiori frutti in questi luoghi di Innovazione?

I motivi sono tanti ma possiamo tracciarne alcuni, tra i principali:

  • un ambiente dinamico, portato allo scambio ed al confronto costruttivo, su modello Ricerca e Sviluppo (tutti dalla stessa parte per il successo di tutti);
  • un contatto costante, tra tutti gli insediati e tra questi e gli stakeholder, che permette di sviluppare fiducia con maggiore velocità;
  • gli esempi quotidiani di progettualità condivisa;
  • la presenza di un management aperto e collaborativo, che facilita le relazioni;
  • la presenza di competenze professionali meno legate al tradizionale approccio dell’incarico formale e anticipato ma più propense ad investire (a risultato, a progetto) o a scommettere sul successo dell’iniziativa;
  • la propensione di tutti gli attori all’investimento, anche in termini di relazioni, non solo nel business;
  • la valorizzazione delle soft skill, il che rende più umana e confortevole ogni tipo di relazione;
  • l’esempio quotidiano di chi esce dalla propria comfort zone, per fare sharing e mettere sul tavolo e in condivisione le proprie idee e le proprie relazioni;
  • la facilitazione nei contatti che la società di gestione dell’Innovation Hub irradia e, al tempo stesso, un certo grado di garanzia e selezione da parte di quest’ultima;
  • un kit di strumenti prêt-à-porter messi a punto dalla società di gestione o dai professionisti che la abitano, a tutela della riservatezza (NDA), dell’Intellectual Property e del Know how in generale, della correttezza nelle relazioni, degli accordi di percorso e progettuali, in previsione di progettualità vincenti e remunerative per tutti.

Sono solo alcuni dei motivi o delle caratteristiche che “misuriamo” e accertiamo quotidianamente negli Ecosistemi dove abbiamo le nostre sedi e negli Innovation HUB che frequentiamo a vario titolo.

Possiamo, dunque, sostenere che risiedere in un Innovation HUB facilita l’evoluzione relazionale?

Secondo noi sì: chi scegli di avere sede quotidiana presso questi ultimi vive in un ambiente che potremmo definire eletto, non perché nominato da un ente superiore ma perché pregno della cultura della condivisione “dal basso”.

Da ciò, una maggior facilità di successo nelle iniziative Progettuali, di sviluppo delle relazioni per il Business, di reperimento di Finanza e di Competenze professionali specializzate.

Ma quali tipi di Company Collaboration?

Qualunque, diremmo, purché ci si aggreghi!

Non è più, infatti, solo un tema di massa critica (superamento del nanismo imprenditoriale tipico del nostro bellissimo Paese, fatto di eccellenze micro a volte non sufficientemente valorizzate). Non è più neppure un tema di necessità contingente (ripresa post COVID, incremento costi e inflazione).

Si tratta, soprattutto, della necessità di essere adeguati ai numerosi mutamenti di paradigma in atto: la Trasformazione Digitale, la Transizione Energetica, l’Economia circolare, la Sostenibilità, i processi di Servitizzazione, le Piattaforma di disintermediazione, l’Intelligenza Artificiale.

Sono evoluzioni in atto, indiscutibili, che vanno affrontate in modo armonioso, ossia adottando un altro mutamento di paradigma, diremmo un “meta” mutamento: il passaggio dalla “competition” alla “collaboration”.

Certo, il più difficile, in ambito imprenditoriale, in quanto più culturale che tecnico, ma per ciò solo ancora più sfidante e innovativo.

Ecco allora che le Imprese più assonanti e armoniche alle transizioni stanno già cambiando il proprio modello di lavoro.

Puntano sul lavoro flessibile e ibrido, in modo permanente, di tal che l’innovazione, alimentata dalla creatività e dalla cultura, non si esprima più soltanto presso il luogo di lavoro ma in qualunque momento e anche in altri luoghi.

Ma è negli Innovation Hub che gli Imprenditori possono localizzare al meglio le loro risorse, di ogni tipo, affinché la condivisione in questo luogo (fisico, non solo digitale) permetta e incoraggi la condivisione delle idee e la contaminazione, mediante un trasferimento reciproco delle conoscenze che consente di arricchire ogni Persona e ogni Impresa in modo costante, continuo e naturale.

Senza la valorizzazione delle diversità, del background e delle conoscenze degli insediati, la contaminazione non produrrebbe un valore aggiunto per tutti: ma è grazie alle conoscenze e alle competenze diversificate proprie e sviluppate all’Interno degli Innovation HUB, grazie all’evidenza di punti di vista differenti e ai modelli di approccio allo sviluppo, grazie a tutto questo le Imprese insediate sviluppano nuove idee, quindi nuovi prodotti e servizi che potranno essere offerti a nuovi mercati.

Ci sono vantaggi anche “tradizionali” in questo percorso perché esso incide sui parametri quantitativi di riferimento dell’azienda, come la produttività e il fatturato, che banche, investitori, soci e mercato apprezzano, così come incidono sui parametri qualitativi nel suo complesso, coinvolgendo non soltanto l’azienda e le sue risorse ma anche il Territorio in cui l’Hub è localizzato, con ampio e visibile riconoscimento.

Possiamo dunque sostenere che uno dei punti di forza di maggiore rilievo degli Innovation Hub è la messa a disposizione di strumenti adeguati e specializzati, di una piattaforma attrezzata, ma soprattutto del “mood” corretto per la Company Collaboration che si può sintetizzare come segue: persone portate naturalmente a condividere le proprie idee e le proprie suggestioni per migliorare il futuro di tutti.


Grazie per aver condiviso con noi un altro passo per conosce meglio i valori degli Innovation Hub (ma per riprendere il “filo” di tutto il discorso, potete ripartire da qui!)

Essi sono “il posto giusto” sia per chi conosce e comprende i significati di nuove tecnologie, innovazione tecnologica, ibridazione e contaminazione, ma anche per quelle Imprese che pensano in modo “tradizionale”.

Il contatto con un Innovation Hub, infatti, trasforma i punti di debolezza in punti di forza, valorizza le risorse dell’Impresa, la aiuta ad uscire dalla propria comfort zone, per proiettarsi nel medio e lungo termine, adeguandosi alle trasformazioni in atto.

Grazie!

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