Abbiamo una occasione, importante: ripartire dall’aggregazione e dalle Filiere made in Italy.
Non possiamo permetterci che altri beneficino dell’eccellenza dei nostri prodotti, confondendo il mercato, senza liberare la trasparenza necessaria per attestare la provenienza e le modalità di lavorazione dei prodotti delle Filiere Italiane.
Partiamo da un sistema dove ci sarebbe da aggiustare, pezzo per pezzo, ogni singola azione e processo di filiera, con un lavoro certosino e così difficile, se compiuto in modo tradizionale, da lasciare tempo e spazio all’illecito.
Abbiamo analizzato, come Studio Legale ed in ottica di responsabilità giuridica, le singole attività che oggi si svolgono in una Filiera alimentare ed abbiamo evidenziato come occorrerebbero matrici di analisi del rischio e della liceità ad ogni passaggio e per ogni attore, passando da temi di tipo giuslavoristico, alla manutenzione degli attrezzi, alla confusione non tracciata di materia prima di diversa qualità, il mondo – già sopra indicato – delle autocertificazioni e dell’autoreferenzialità della qualità.
Ma non si può procedere con i concetti e i paradigmi di sempre, utilizzando strumenti tradizionali di controllo e repressione: non c’è più tempo.
C’è però una possibilità, reale e importante: la trasformazione digitale, oggi e subito.
Occorre intervenire sui tre assi dell’innovazione, quindi, con immediatezza:
– costruire Filiere Tech 4.0 (asse della Tecnologia);
– esaltare i tecnici di filiera, gli imprenditori illuminati, i consumatori consapevoli (asse dell’Uomo);
– facilitare schemi relazionali collaborativi (Asse dei processi).
Non è un’utopia.
Secondo noi, la soluzione c’è, oggi.
Le Reti di Imprese in Filiera, che uniscono imprenditori e intercettano Enti e persone, il cui programma è lo sviluppo della Filiera Tecnologica 4.0 Italian Style.
Al lavoro, dunque! Gli strumenti ci sono, le persone e i processi pure: siamo ricchi di eccellenze, è ora di dimostrare la nostra consapevolezza.